mercoledì 30 giugno 2010

Tutto è morto

Tutto è morto
e ciò che vedi agitarsi
non lo credere vivo
il vento trascina l’immondizia
la fa muovere
ma soltanto muovere
non vivere
Tutto quello che vedi agitarsi
è morto
Sono cose morte
morte e ancora soffrono



Alekos Panagulis

lunedì 28 giugno 2010

Non avessi mai visto il sole

Non avessi mai visto il sole
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha aggiunto al mio deserto
una desolazione inaudita.


Emily Dickinson

Sabati

Fuori c'è un occaso, gioiello oscuro
incastonato nel tempo,

e una profonda città cieca

di uomini che non ti videro.

La sera tace o canta.

Qualcuno decrocifigge gli aneliti

inchiodati nel pianoforte.

Sempre, la moltitudine della tua bellezza.

A dispetto del tuo disamore

la tua bellezza

prodiga il suo miracolo nel tempo.

E' in te l'avvenire

come la primavera nella foglia nuova.

Già quasi non sono nessuno,

sono soltanto quell'anelito

che si perde nella sera.

In te sta la delizia

come sta la crudeltà nelle spade.


Opprimendo l'inferriata sta la notte.

Nella sala severa

si cercano come ciechi le nostre due solitudini.

Sopravvive alla sera

il biancore glorioso della tua carne.

Nel nostro amore c'è una pena

che somiglia all'anima.


Tu

che ieri soltanto eri tutta la bellezza

sei anche tutto l'amore, adesso.

Jorge Luis Borges

sabato 26 giugno 2010

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

questa morte che ci accompagna

dal mattino alla sera, insonne,

sorda, come un vecchio rimorso

o un vizio assurdo. I tuoi occhi

saranno una vana parola,

un grido taciuto, un silenzio.

Cosí li vedi ogni mattina

quando su te sola ti pieghi

nello specchio. O cara speranza,

quel giorno sapremo anche noi

che sei la vita e sei il nulla.

Per tutti la morte ha uno sguardo.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.

Sarà come smettere un vizio,

come vedere nello specchio

riemergere un viso morto,

come ascoltare un labbro chiuso.

Scenderemo nel gorgo muti.

Cesare Pavese (22 marzo '50)